Il 60% delle successioni familiari si inceppa per lo stesso motivo: nessuno si è preso il tempo di chiarire prima le regole del gioco.
Tutto fila liscio finché c’è una figura forte a tenere insieme i pezzi. Poi arriva il passaggio generazionale, e quello che prima sembrava implicito diventa oggetto di fraintendimenti, silenzi, tensioni mai dette. Un terreno minato.
Mettere nero su bianco come si prendono le decisioni, chi può entrare in azienda, come si gestisce la proprietà, non è burocrazia. È un’assicurazione contro le crisi future. Soprattutto se viene fatto quando ancora non serve.
Quando le cose sono scritte e condivise, si discute meglio. Si smette di indovinare cosa “avrebbe voluto papà” o “come abbiamo sempre fatto”.
Chi arriva preparato evita il teatrino dei malintesi. E può concentrarsi su quello che conta davvero: far funzionare l’azienda anche dopo il fondatore.