Cambiare idea dopo un errore? Troppo spesso viene etichettato come segno di insicurezza. Invece chi tira dritto, anche sbagliando, finisce per essere visto come “forte” e deciso.
È un effetto strano, ma reale. Un po’ come quando si resta su una strada solo perché si è già fatta tanta strada. Anche se si capisce che porta fuori rotta.
Le aziende si nutrono di coerenza apparente. Il leader che raddrizza la rotta viene guardato con sospetto. Quello che insiste, anche se va a sbattere, riceve applausi.
Questo crea un meccanismo perverso: cambiare, anche quando è necessario, diventa politicamente rischioso. Meglio sembrare coerenti che essere efficaci.
Serve più spazio per chi sa leggere tra le righe e rompere i vecchi schemi. Non è debolezza, è lucidità. Ma spesso, serve il doppio del coraggio per tornare indietro rispetto a quello che serve per andare avanti.