Quando il magazzino si riempie troppo, l’azienda inizia a perdere respiro. I soldi restano bloccati sotto forma di merce, e da lì in poi è tutto un effetto domino: pagamenti che slittano, margini che si assottigliano, relazioni coi fornitori che scricchiolano.
Spesso si compra troppo per abitudine, per stare tranquilli, o perché “non si sa mai”. Ma quella merce ferma diventa un costo muto: occupa spazio, rallenta i processi, distorce la visione reale del business.
Liberarsi dell’eccesso non è solo fare spazio fisico. È rimettere in circolo risorse che servono per investire, innovare, tenere il passo. Si parla di respirare meglio, non solo di tagliare.
La rotazione vera delle scorte – non quella che esce dai report ottimistici – va guardata con la lente: prodotto per prodotto, cliente per cliente. Serve lucidità e coraggio.
Quando l’azienda smette di proteggere le scorte come reliquie, le cose iniziano a girare.