Quando ci sono più fratelli ai vertici, le cose si complicano in fretta. I tempi si allungano, le tensioni si accumulano e, senza che nessuno se ne accorga, la fiducia inizia a sgretolarsi. Non è un film, succede davvero.
Il problema non sta quasi mai nella bravura delle persone. Il punto è che non c’è un modo chiaro per prendere decisioni insieme, dividere le responsabilità o gestire gli inevitabili attriti. Tutti parlano, nessuno guida davvero.
Funziona solo se ci sono confini netti. Chi fa cosa, chi decide su cosa, e cosa si fa quando non si è d’accordo. Una volta fissato questo schema, tutto gira meglio. È come passare dal traffico del lunedì mattina a una corsia preferenziale.
Il resto — la buona volontà, i pranzi di famiglia, i valori condivisi — aiuta, certo. Ma senza un sistema, alla prima curva stretta il gruppo si rompe. E lì non basta più volersi bene.
