Il rifiuto di un leader a lasciare il comando, anche quando l’azienda è in difficoltà, blocca la crescita e l’adattamento, danneggiando alla fine la reputazione dell’impresa.
La situazione è più comune di quanto si pensi: il Presidente è anziano, il figlio non all’altezza, e la colpa cade sempre sul figlio. Non è solo una questione di attaccamento al ruolo; si tratta di voler mantenere il controllo a ogni costo, anche quando le decisioni diventano impulsive e l’azienda ristagna.
In questi contesti, il leader non vede il declino e continua a influenzare tutto, generando tensione e un clima instabile. Chi ha talento preferisce andarsene, e quando arriva il momento di un cambio, nessuno è pronto a subentrare, perché il nostro leader ha schiacciato tutti.
Questo approccio rende difficile risollevarsi, creando un vuoto generazionale e confusione che compromettono il futuro dell’azienda.
IL PRESIDENTE IMMORTALE

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